mercoledì 4 giugno 2025
Non lo dico solo io. Un utente sui social ha scritto che lo dovrebbero pretendere tutti. E anche nel Pd c’è un malumore tesissimo. Mentre il mondo è in bilico e davvero ci sono centinaia di bambini sotto bombardamenti, straziati su campi di guerra che non si placano, l’Italia di Elly Schlein mostra tutta la sua inadeguatezza. Perché il professore che ha indirizzato il post velenoso a Giorgia Meloni, augurando alla figlia la fine delle vittime del femminicidio, non è uno sbandato isolato. Quello che ha fatto lo screanzato alla premier, e che pare avesse già fatto contro altri leader, avviene a valanga contro tutti quelli che non sono allineati e soggiacenti al sessismo woke, di cui la Schlein è la leader. Io stessa ho in casa faldoni di ingiurie, calunnie, minacce di gravità inaudita. Non fa notizia, non c’è verità come su troppa cronaca nera, come non crea soluzioni decise il susseguirsi di mattanze, di liti, di accoltellamenti, di regolamenti di conti, di suicidi di giovani, dove è arrivata la propaganda dei generi. Nessuno di noi è omofobo, stia pur tranquilla, ma siamo coscienti che le emergenze sul sesso sono l’origine dell’odio che tracima. Non sono solo i russi, gli ucraini, Israele, Donald Trump, i fascisti al Governo, è che il mondo è precipitato nella perdita di controllo dei freni e la battaglia è sfociata in violenza. Da ogni parte.
Non so che dirle, Elly Schlein, probabilmente il paese, l’umanità ancora non sono pronti a chi vuole abolire la famiglia, il padre e la madre, chi vuole stravolgere tutto, dai cognomi ai figli surrogati. Va così da sempre e sia che uno si chiami Socrate o qualunque altro, il solo sospetto ha scatenato la stessa reazione. Non esiste il mostro, esiste il crimine. Forse una omosessuale temerà gli uomini, forse per un gay i maschi anziché virili sono stupratori, poi le cose degenerano. Oltre tutto in questo paese, e non da oggi, chi pratica l’omosessualità lo fa senza scrupoli. Fin dentro il potere, dentro la chiesa come hanno ammonito papi fino a Papa Francesco, dentro vizi e vizietti. Pier Paolo Pasolini, che aveva capito, anticipò e scrisse che le ammucchiate e il libertinaggio come manifesto per accusare i borghesi e i fascisti non avrebbero funzionato. E allarmò proprio su come sarebbe finita per le figlie e i figli del popolo. Anche lui, che poi non aveva fama di censore spietato, è finito in modo oscuro e orrendo. Se ne faccia una ragione, non è andata, non è il momento.
Non sarà ancora l’epoca della terza dimensione, ci sono l’uomo, la donna, la procreazione, il matrimonio, che oltre che fede è tutela sociale e la famiglia, il nucleo sacro e laicamente più garante. A parte un ragionamento da fare con serietà e discrezione, c’è la sensibilità e l’etica di miliardi di cattolici mondiali da rispettare. Il vangelo, il divino su questo punto non lasciano dubbi e sono così definitivi che a me, che sto scrivendo, resta duro mandar giù condanne categoriche. Ci sono altre culture più arcaiche. Non è solo Adolf Hitler. Non solo Satana. L’ira di Dio e l’ira umana sono più temibili. Perché siamo omofobi? No, perché non è possibile l’impossibile. Se non fosse stato per l’incidente con la Meloni e il fatto che si è staccata una parte dell’Etna, che un albero è caduto a Venezia facendo morti tra turisti, se non ci fosse stata l’incalzante cronaca nera, se non fosse che è indecente pensare al proprio godimento mentre ci sono bambini arsi e gente che muore sui fronti, lei sarebbe andata il 2 giugno 2025 alla Festa della Repubblica per presentarsi da legittimata paladina istituzionale. Non da segretaria di un partito all’opposizione per i ceti sociali più fragili e bisognosi. Per salutare Giorgia Meloni da fascista e guadagnare lo Stato con la guerra al patriarcato e alla civiltà europea. Sosteniamo la Meloni affinché difenda ciò per cui è stata votata. Anche in memoria di tanti militanti uccisi in modo ingiustificabile dalla furia superba e impunita delle ideologie. Sono traditi i padri nobili, calpestato il sacrificio di sessanta milioni di vittime della seconda guerra e la Costituzione, che indica i principi e i valori per superare regimi e degenerazioni.
Si deve dimettere Elly Schlein, glielo diranno anche i referendum. Non sarà come l’Italia del divorzio, perché nessuno teme i fantasmi che agitate sulla famiglia e sulle violenze di possesso. Sono sotterfugi e la spavalderia di chi non ha il senso delle collettività. Anche oltre ogni calendario politico si deve dimettere perché del professore che ha minacciato la Meloni e la figlia è il modello. Lei e quelli che come lei pensano di imporre con protervia e accuse le leggi biologiche e l’universalità. Chiunque può fare quello che la coscienza consente nei limiti delle leggi. C’è chi è fluido? Ci sono ginecologi che inorridiscono per le malattie sessualmente trasmissibili di alcuni giovanissimi, uno ha smesso di fare la professione demoralizzato, ci sono ragazzine che hanno fatto già più aborti e altre che sotterrano i feti nei giardini. E di fronte ai femminicidi incalzanti è un affronto proseguire ad accusare Giorgia Meloni e il centrodestra. Non si rende conto, come fa a battersi per i Gay Pride in tutta Europa, per il diritto di due mamme, due papà, di fronte a questo? Una persona che sia quel che sia, con responsabilità politiche, si ferma. Non sarà il momento, verrà. Di fronte a un professore che inventa che è stato chat Gpt a insultare, l’Intelligenza artificiale che va regolamentata e che gli insegnanti devono rendere rispettabile e sicura, che i giovani devono usare seriamente, lei non può far finta di niente. Poi il professore ci mette alcol, pillole e suicidio? Vuol dire solo una cosa. Indirizzata a lei. Si deve dimettere Elly Schlein. È un consiglio.
di Donatella Papi