venerdì 18 aprile 2025
L’attuale era è quella di risacca. Le onde, quando arrivano sulla spiaggia, sembrano invadere ogni cosa. Poi si ritirano e trascinano qualsiasi cosa catturino in mezzo al mare. Gli oceani si ritirano con più forza. Lo sventurato che si attardi può ritrovarsi a centinaia di metri dalla riva senza possibilità di tornare a riva. Quando la risacca ti porta via e non sei presente a te stesso, affoghi. È importante capire cosa accade intorno a noi.
L’attuale fase politica è molto simile alla marea. L’esagerazione della pseudo cultura woke ha in questi giorni costretto l’Alta Corte britannica a dover stabilire il principio che legalmente il sesso attribuito alla persona è quello definito alla nascita. Un punto fermo occorreva, per definire anche i diritti civili e persino per poter descrivere situazioni, almeno sul piano giuridico.
Attenzione. Il diritto crea un argine anche alla pretesa dell’esagerazione medievista dei vari teocon del mondo. L’Alta Corte stabilisce che ‘legalmente’ il sesso è attribuito alla nascita, ma l’auto definizione deve restare libera e non influenza la pienezza dei propri diritti e doveri, a cominciare dai diritti indisponibili, come quello all’esistenza, alla personalità, alla dignità, al nome, alla riservatezza, ai rapporti familiari, agli alimenti, al patrimonio, ai diritti retributivi e risarcitori, nel caso di lesione dei diritti fondamentali della persona.
Il diritto ha questa capacità di stabilire il limite oltre il quale l’ideologia non può e non deve spingersi.
Agli eccessi woke ha infatti risposto la follia settaria dei teocon. Che possono essere di qualsiasi religione. Nella Casa Bianca, ad esempio, si è installato non solo Trump, ma anche una di queste sette cristiane che presenta convinzioni su donne e uomini non dissimili da quelle di Putin o dell’ayatollah Khamenei. È un fenomeno mondiale. Parallelamente, nelle società di tutto il mondo, con accenti certamente non religiosi, sono nati altri centri di irradiazione reazionaria. Sono le curve degli stadi. Lì si trovano concentrazioni con addestramento militare, molto politicizzate, antidemocratiche, con nuclei di milizie private che collimano con fenomeni mafiosi. Quelle curve sono influenti. Gestiscono voti. A quei centri di potere corrispondono istituzioni sempre più colme di interpreti di una politica elitaria, classista, convinta di poter ‘creare’ il mercato, ‘costruire’ soluzioni, ‘definire’ la realtà, meglio ancora di quanto faccia la libera interazione tra individui.
Di fatto, alla base abbiamo una moltitudine di persone che chiedono di essere lasciate nella pacifica tranquillità quotidiana, ai vertici abbiamo caste che continuano a strutturarsi e a consolidarsi, e come elementi di disturbo centri di violenza che creano paura. Ora la paura però è generata anche da alcuni governi. Ed ecco che i ceti medi che desiderano solo essere lasciati in pace, diventano impauriti. La loro paura fa sì che si rivolgano a quelle caste che oggi soffiano sulla paura. Ma le caste non muovono un dito per risolvere quel legame forte che si è costruito tra tifo calcistico, cultura mafiosa, forme di oltranzismo religioso che assume forme spesso inattese ma distruttive.
Queste spinte retrive e reazionarie spingono per un ritorno a una società chiusa, bigotta e violenta. La paura diventa quel collante capace di trasformare quella maggioranza pacifica in folla rabbiosa. Quando accade, il mite ministeriale o la casalinga per tradizione mostrano improvvisamente la bava alla bocca, chiedono con aggressività di essere protetti. Insomma, mostrano quella ‘paura’ che li ha trasformati in folla.
La paura è quindi uno strumento potente per polarizzare. Essa è stata l’elemento scatenante della più incisiva, imprevedibile e disorganizzata delle rivoluzioni, quella francese. Lo spiegò Francois Furet. Guglielmo Ferrero completò quell’analisi. Spiegò che la rottura violenta con la tradizione provocò un vuoto di potere a Parigi. La ricostituzione imperiale sotto la guida di un militare ruppe la legittimità. Il risultato fu paradossale. Napoleone esportò il potere francese attraverso la diffusione di una Costituzione libertaria, da dittatore assoluto.
La paura di oggi è uguale a quella di ieri. Quando si innesca, porta a perdere la libertà. Anni fa pensavamo che la rivoluzione digitale rendesse impossibile il controllo dello Stato su ogni aspetto della nostra vita. Ora viviamo dentro quel futuro e sappiamo che oggi gli Stati e i governi usano la tecnologia per controllare tutto, quando lo desiderano.
I regimi autoritari e conservatori rendono le loro società immobili con il tecnologico controllo sociale e l’uso arbitrario della forza. Trump sembra apprezzare questa modalità di gestione arbitraria del potere svincolata dalla legge. Lo dimostra un altro paradosso: la Cina monopartitica è un pilastro del libero commercio mondiale, mentre gli Usa puntano a frammentare il mondo con i dazi.
I dazi sono barriere che Trump erige assieme ai solchi creati dalle offese personali. La combinazione tra barriere fisiche, muri, barriere doganali e offese crea lo stesso clima usato da Putin per ricreare l’idea di impero russo e demolire l’idea stessa di libertà.
Uno studio del fondo d’investimento Cpram, afferma che la politica trumpiana attuale non è diversa da quella del primo mandato. Trump ha l’idea di sostituire le tasse sul reddito con le tariffe doganali. Nel documento del fondo di investimento è spiegato che con questa idea in testa, i dazi devono fornire un gettito di 2630 miliardi di dollari, vale a dire il pil di Italia e Belgio insieme. Poiché le importazioni americane valgono 3300 miliardi, i dazi devono essere dell’80 per cento sul valore delle merci importate negli Usa. Dazi simili producono un’inflazione del 15 per cento. Sufficiente a falcidiare il ceto medio americano.
Ma la strategia trumpiana non può funzionare se la politica sulle tariffe doganali fosse solo Usa. Trump ‘esige’ che l’Europa non dialoghi più con la Cina e nessun altro e che a sua volta imponga barriere doganali. In sostanza, l’America pretende la demolizione del libero commercio mondiale. In questo modo è possibile ricostruire gli Stati nazionali chiusi di un tempo. Si tratta di una neo-restaurazione che demolisca la libera cooperazione umana.
La sintonia tra Trump e Putin sta in questo desiderio hobbesiano distruttivo della fiducia reciproca. Le campagne di odio verso i diversi e verso gli uguali sono funzionali a questo progetto di divisione violenta delle donne e degli uomini. Il rifiuto del riconoscimento del diritto giuridico serve a stabilire che non è la legge a definire lo status di cittadino ma la politica. Tutto dipende dall’interpretazione del capo. Il problema è come individuare il capo.
Se non c’è più il governo delle leggi, il capo si autonomina, come fece Napoleone. L’erede si può scegliere solo attraverso lo scontro militare e fisico tra blocchi contrapposti. Oppure per cooptazione e distruzione delle opposizioni come pretende di fare Orban in Turchia. Il problema si pone in modo forte per noi europei. Siamo capaci di rinunciare alla civiltà che abbiamo raggiunto dopo la Seconda Guerra Mondiale per tornare a cullare quei sistemi che ci hanno regalato le dittature e le guerre che oggi sono il modello dei russi e in parte degli Usa, come dell’Iran o della Jihad islamica?
Gli europei non sono capaci di rinunciare al governo delle leggi. Non possono.
Ecco perché l’Europa ha bisogno di darsi una Costituzione. Il modo più semplice per farlo è convocare una Costituente.
Non c’è tempo per pensare a lente evoluzioni dei Trattati di Lisbona e di Roma. Quei trattati hanno portato alla costruzione di un Ministero molto efficiente, vale a dire la Commissione Europea. Ma a noi serve uno Stato sovrano e un momento fondativo. Abbiamo bisogno di una Costituzione Europea che riconosca l’esistenza del Popolo Europeo. Lo Stato Federale Europeo deve avere tutte le caratteristiche di uno Stato sovrano e popolare.
Il momento per costituirlo è adesso. Diversamente, la libertà ci sfuggirà di mano. Molti individui, anche di potere, potrebbero cedere alla tentazione di piegarsi ai desideri dei fomentatori della Paura. Tra loro c’è chi è disposto a spendere un milione per ogni corruttibile. Musk lo ha già fatto. Anche Putin lo ha già fatto. In Italia e in Europa di venduti ne abbiamo. Qualcuno è sotto processo, qualche altro è stato escluso da competizioni elettorali truccate, qualche altro scrive su giornali che dovrebbero essere falliti, mentre altri parlano dagli scranni parlamentari e nei salotti televisivi.
Per sconfiggere quei traditori corrotti gli Stati Uniti d’Europa devono essere sovrani ed avere un governo, un corpo giudiziario, un esercito che risponda allo Stato federale. L’Europa deve essere forte per sconsigliare a chicchessia di creare quegli odi bellici che sarebbero il cemento di quei muri che non vogliamo. Non possiamo accettare di tornare in una giungla dove si confrontino due personaggi di fantasia, come Tarzan buon selvaggio che si confronti a mani nude con Blame, il lanciatore di maledizioni che pretende di regolare ogni cosa sulla base della sua visione violenta dei rapporti umani. Questa versione del mondo, con monarchi privi di legittimità produrrebbe guerra permanente.
Sia convocata subito una Costituente Europea per garantire a tutti noi libertà. L’obiettivo è un Europa capace di garantire che la cooperazione libera e ricca tra gli uomini di tutto il mondo possa proseguire. Grazie all’Europa sovrana possiamo tendere ad essere un unico popolo, dove ciascuno possa vivere l’etica che preferisce, nella piena libertà di tutti e di ciascuno.
di Claudio Mel Melchiorre