OpenAI sconsiglia di usare ChatGpt come psicologo

martedì 29 luglio 2025


ChatGpt non va usato come se fosse uno psicologo. Più che un consiglio suona più che altro come una provocazione sarcastica. Un fatto è certo. Sam Altman, ad di OpenAI, ha espresso riserve riguardo all’utilizzo di ChatGpt per scopi terapeutici o di supporto emotivo. Il manager è intervenuto nel corso di una puntata del podcast del conduttore americano Theo Von, dove ha evidenziato l’assenza di un quadro giuridico o politico che tuteli la privacy delle conversazioni più delicate degli utenti con l’Intelligenza artificiale. “Le persone parlano delle loro questioni più intime con ChatGpt”, ha detto Altman, “soprattutto i giovani, lo intendono come terapeuta, life coach. Hanno problemi relazionali e si chiedono cosa dovrei fare? Al momento, se parli di queste situazioni con uno specialista, esiste il segreto professionale, la riservatezza tra medico-paziente, così come quella legale. Ma non abbiamo ancora capito come funziona con ChatGpt”. Come scrive il sito Techcrunch, le dichiarazioni di Altman sollevano dubbi in caso di azioni legali, con OpenAI che potrebbe essere obbligata a divulgare le conversazioni degli utenti. “Penso che sia una cosa completamente sbagliata”, continua Altman. “Dovremmo avere lo stesso concetto di privacy per le conversazioni con l’intelligenza artificiale che abbiamo con uno psicologo o chiunque altro. Nessuno ci pensava nemmeno un anno fa”.

Come ricorda Techcrunch, OpenAI ha già contestato un’ordinanza del tribunale in una causa contro il New York Times, in cui viene chiesto all’azienda di salvare le chat degli utenti, da usare per eventuali procedure soprattutto a tutela del copyright, escludendo quelle dei clienti ChatGpt Enterprise. Intanto, OpenAI si prepara a lanciare Gpt-5, il suo nuovo modello di Intelligenza artificiale, all’inizio di agosto. Nessuna comunicazione ufficiale ma un’indiscrezione riportata dal sito specializzato The Verge, secondo cui l’azienda americana punterà per la prossima versione non solo ad una Ia più potente ma anche capace di consumare di meno, un aspetto che sta diventando centrale per gli sviluppatori. All’inizio di quest’anno, infatti, la startup cinese DeepSeek ha reso disponibile il suo modello R1 in grado di competere con i rivali diretti, da OpenAI a Google, ma con un ridotto consumo energetico.


di Redazione