lunedì 29 settembre 2025
La spirale di violenza deve finire, lo chiedono a gran voce gli americani. In primis il presidente Donald Trump, che si è stancato di dover reagire quotidianamente ad attentati e stragi. Anche stavolta, come a Minneapolis, una chiesa è teatro di una sparatoria negli Stati Uniti. “Sono stato informato sull’orrenda sparatoria che ha avuto luogo nella Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, a Grand Blanc, Michigan. L’amministrazione Trump terrà aggiornato il pubblico, come facciamo sempre. Nel frattempo, preghiamo per le vittime e le loro famiglie. Questa epidemia di violenza nel nostro Paese deve finire, immediatamente”, ha scritto l’account ufficiale della Casa Bianca sui social.
A distanza di un mese dall’attentato costato la vita a due bambini, stavolta l’orrore ha colpito Grand Blanc. Centinaia di fedeli stavano partecipando alla funzione domenicale, quando un uomo armato si è schiantato con il suo pick-up su un muro della struttura, aprendo una breccia per poi entrare e cominciare a sparare sulla folla. Il bilancio provvisorio è di quattro vittime, oltre all’attentatore. A confermarlo è stata la polizia locale in conferenza stampa, precisando che due corpi sono stati rinvenuti all’interno dell’edificio, dato alle fiamme dall’assalitore con la benzina. Non si esclude che tra le macerie possano emergere altri cadaveri. Il killer è stato identificato come Thomas Jacob Sanford, 40 anni, veterano della guerra in Iraq. Secondo quanto riportato da Nbc news, è stato ucciso dalla polizia otto minuti dopo l’allarme. Le autorità hanno ricevuto la prima chiamata alle 10:25 e sono intervenute immediatamente, e Sanford “è stato neutralizzato alle 10:33” nel parcheggio della chiesa, ha spiegato la polizia.
Gli investigatori hanno anche confermato il ritrovamento di ordigni artigianali all’interno della chiesa, senza chiarire se fossero stati utilizzati per appiccare l’incendio. Le immagini diffuse sui social da residenti della zona hanno mostrato colonne di fumo levarsi dall’edificio, a circa 80 chilometri da Detroit. I vigili del fuoco hanno domato le fiamme dopo un’ora, ma si teme che altre persone possano essere rimaste intrappolate, uccise dal fuoco o dai colpi dell’aggressore. Durante la conferenza stampa, il capo della polizia di Grand Blanc, William Renye, ha sottolineato il coraggio dei presenti: “Vorrei anche riconoscere l’eroismo non solo dei primi soccorritori, ma anche delle persone che si trovavano all’interno della chiesa in quel momento”. Alcuni fedeli, infatti, hanno fatto da scudo ai bambini e sono riusciti a portarli in salvo.
La scia di violenza non si è fermata al Michigan. Dopo la sparatoria, sono scattati diversi allarmi bomba, alcuni proprio in luoghi di culto. “Per favore, continuate a rimanere vigili e, se vedete qualcosa di sospetto, segnalatelo”, ha esortato la portavoce della polizia, Kim Vetter. L’attacco alla chiesa mormone si inserisce in un weekend segnato da più episodi di sangue. In North Carolina, a Southport, un uomo ha aperto il fuoco da un’imbarcazione contro un bar sul lungomare affollato: sarebbero tre i morti e almeno sei i feriti, prima che l’aggressore fuggisse lungo l’Intracoastal Waterway. È stato catturato mezz’ora dopo dalla Guardia Costiera, a 19 chilometri di distanza. Nel sud del Texas, invece, due persone sono rimaste uccise e cinque ferite in una sparatoria all’alba dentro un casinò. A New Orleans, infine, una donna è stata assassinata e altre tre persone ferite in un attacco armato sulla celebre Bourbon Street.
di Zaccaria Trevi