Tutti in Sala: Milano che ride e si diverte

giovedì 17 luglio 2025


A Milano va in scena il sequel di un film visto e rivisto, a cominciare dall’usuale spettacolo, si fa per dire, del garantismo a targhe alterne (sul tema a sinistra non ci si può proprio permettere di arricciare oggi il nasino all’insù). La sceneggiatura è talmente trita e ritrita che sin dalle prime battute si conosce l’epilogo. Il sindaco Beppe Sala, tra non molto rassegnerà forzate dimissioni. Intanto proseguirà la celebrazione del processo a mezzo stampa con il solito giornalismo embedded ad asseverare di certezza l’ipotesi dellaccusa. Poi il 50 per cento dei processi (i numeri hanno la testa dura) si conclude con l’assoluzione, ma che importa? La sentenza resterà quella pubblicata oggi sui giornali e vergata dal pubblico ministero.

Tuttavia, pur di fronte a un copione così scontato, qualche domanda ai miei connazionali viene da farla: l’ennesimo avviso di garanzia notificato a mezzo stampa (dal 1994 il rito ambrosiano non è evidentemente mutato) e la tempistica di questa bomba giudiziaria che deflagra lo stesso giorno che il Tar dà il sostanziale via libera alla alienazione da parte del Comune dello Stadio di San Siro non bastano a farvi sorgere il fantozzianoleggero sospetto” che vi menino per il naso? Ah, saperlo!


di Massimiliano Annetta