mercoledì 2 luglio 2025
Il governo del Canada ha annunciato ufficialmente il ritiro della tassa sui servizi digitali (Digital Services Tax – Dst), aprendo così la strada alla ripresa dei negoziati commerciali con gli Stati Uniti. La decisione è arrivata a seguito di una telefonata tra il Primo ministro canadese Mark Carney e il presidente americano Donald Trump, durante la quale i due leader hanno concordato di riprendere le trattative con l’obiettivo di giungere a un nuovo accordo commerciale entro la scadenza fissata per il 21 luglio. La Dst era stata introdotta per tassare le grandi aziende tecnologiche – come Google, Meta e Amazon – per i profitti generati in Canada. Tuttavia, la misura aveva suscitato forti critiche da parte di Washington, che l’aveva interpretata come un attacco diretto alle imprese americane, sospendendo le trattative commerciali con Ottawa.
“Non ha senso riscuotere una tassa ora che probabilmente dovrà essere restituita più avanti”, ha dichiarato Carney, sottolineando che il ritiro della misura rientra in una negoziazione più ampia per rafforzare le relazioni economiche con gli Stati Uniti. La Casa Bianca, tramite la portavoce Karoline Leavitt, ha definito la decisione di Carney “una resa”, evidenziando la capacità negoziale del presidente Trump. Nonostante le critiche, la scelta è stata accolta positivamente dal mondo imprenditoriale canadese, che teme eventuali dazi o ritorsioni economiche da parte degli Stati Uniti. Il ministro delle Finanze canadese, François-Philippe Champagne, ha confermato che il governo introdurrà una legge per revocare ufficialmente la tassa, considerandola un passo essenziale per promuovere gli investimenti, l’occupazione e la stabilità economica.
Con la scadenza di luglio alle porte, i negoziatori di entrambe le nazioni si preparano a intensificare i colloqui per definire i contorni di un nuovo patto commerciale che, secondo molti osservatori, potrebbe ridefinire le relazioni economiche tra Ottawa e Washington nei prossimi anni. Nonostante la ripresa delle trattative, permangono alcune criticità.
Il Canada è ancora soggetto a tariffe statunitensi su acciaio, alluminio e automobili. Inoltre, il presidente Trump ha minacciato di aumentare ulteriormente le tariffe, fino al 50 per cento, se non si raggiungerà un accordo entro luglio. Il Canada, da parte sua, ha risposto con contromisure, imponendo dazi del 25 per cento su una serie di prodotti statunitensi, tra cui veicoli non conformi all’accordo Usmca. Il primo ministro canadese Mark Carney ha ribadito numerose volte l’importanza di un approccio equilibrato e rispettoso della sovranità nazionale.
di Domenico Letizia