Mps, via libera Bce all’acquisizione del controllo di Mediobanca

mercoledì 25 giugno 2025


La Banca centrale europea autorizza Monte dei Paschi di Siena. Mps potrà acquisire il controllo di Mediobanca e partecipazioni indirette: Mediobanca Premier e Compass Banca. La Bce ha rilasciato contestualmente anche il via libera ad acquisire una partecipazione in Mediobanca il cui valore eccede il 10 per cento del patrimonio di vigilanza di gruppo e nelle rilevanti partecipazioni indirette. Lo comunica Mps in una nota. Ai sensi di quanto prescritto dal provvedimento autorizzativo, Mps è tenuta, entro sei mesi dalla data di acquisizione del controllo di Mediobanca, a presentare a Bce un piano di integrazione che include le seguenti informazioni:

1) Gli impatti sul capitale, sulle strategie di funding e sulla digitalizzazione-sicurezza informatica, evidenziando eventuali scostamenti rispetto alle ipotesi iniziali, evidenziate in sede di istanza, in termini, tra l’altro, di sinergie, costi di integrazione, previsioni di perdite operative e valutazioni concernenti l’avviamento. Il capital plan aggiornato dovrà comprendere, oltre ad uno scenario base, anche un’ipotesi di scenario avverso, unitamente alle relative azioni manageriali di mitigazione nonché ad una valutazione relativa all’effettiva fattibilità e tempistica per l’attuazione.

2) L’organizzazione del sistema Ict, specificando le architetture transitorie ed a tendere, i data flows, gli accordi con terze parti unitamente ai processi ed ai controlli relativi al sistema Ict al data quality, alle misure di continuità operativa, anche in termini di gestione delle parti terze ed ai cambiamenti da apportare ai piani ed alle procedure interne.

3) L’assetto di corporate governance del nuovo gruppo con riferimento: alla struttura organizzativa ed alla normativa propedeutica ad assicurare il coordinamento strategico ed operativo tra Mps e tutte le proprie controllate; l’assetto degli complessità del nuovo gruppo nonché con il profilo di rischio; i mutamenti all’assetto retributivo anche al fine di sviluppare adeguate politiche di retention per i professionisti chiave di Mediobanca; i cambiamenti da apportare alle modalità di aggregazione e reporting delle informazioni di rischio.

Il piano dovrà prevedere una tempistica di tutte le attività di integrazione, così come un framework di governance definito per il regolare monitoraggio del processo di integrazione. In aggiunta, nell’eventualità in cui l’offerta registri un tasso di adesione inferiore al 50 per cento, è previsto che il Monte fornisca a Bce entro tre mesi dalla data di conclusione dell’operazione:

1) Un report approvato dal Cda e condiviso con la società di revisione incaricata che confermi la sussistenza del controllo di fatto.

2) Alternativamente, in assenza di controllo di fatto, un piano approvato dal Cda che indichi l’approccio strategico alla partecipazione di Mediobanca acquisita, i criteri per il mantenimento o la cessione di tale partecipazione unitamente ai relativi obiettivi, tempistiche e principali snodi operativi.

3) Una dichiarazione attestante se si preveda di acquisire una quota di partecipazione. A seguito della delibera dell’assemblea dello scorso 17 aprile, il consiglio di amministrazione si riunirà il 26 giugno 2025 per l’esercizio della delega di aumento di capitale per l’ops.

Uno dei primi commenti al via libera dell’acquisizione del controllo di Mediobanca da parte di Mps è opera di Matteo Salvini. “L’ok della Bce a Mps? Bene mi fa piacere”, sottolinea lapidario il vicepremier e leader leghista. Anche Giancarlo Giorgetti, a margine dell’audizione al Copasir, si esprime sulla “decisione della Bce, che fa il suo mestiere e riguarda Mps. Noi facciamo il Governo. Quelle sono decisioni che spettano giustamente alla Bce e all’autorità europea”. A chi gli chiede se l’operazione ora è in discesa, il ministro dell’Economia replica: “E chi l’ha detto che è in discesa? Lo deciderà il mercato se l’operazione è in discesa, se è conveniente per gli azionisti sì o no: come tutte le operazioni alla fine decide il mercato”. Arriva anche la posizione del ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Io – afferma – sono sempre favorevole al libero mercato, l’ho sempre detto. Lo Stato meno interviene, meglio è. L’importante è che si rispettino le regole, anche nel settore bancario. Se la Commissione europea vede che ci sono delle regole rispettate in operazioni anche bancarie, perché non farle, l’ho sempre detto”.


di Redazione