Uscire tutti dall’universo gnostico dei social

mercoledì 17 settembre 2025


Jaron Lanier, autore del libro Dieci ragioni per cancellare subito i tuoi account social è un informatico di altissimo livello che da lungo tempo lavora nella Silicon Valley. È conosciuto in Italia per la traduzione di un altro so libro intitolato La dignità ai tempi di Internet. È stato uno dei precursori della realtà virtuale. Ad oggi dichiara di non avere nessun profilo social a suo nome! In questo agile libro ne spiega dettagliatamente le ragioni! La quarta di copertina riporta l’elenco delle ragioni per le quali tutti dobbiamo uscire dai social il più velocemente possibile. Ogni ragione costituisce un capitolo a sé. Ogni capitolo descrive in dettaglio e con l’aiuto di molti esempi, la crescente vastità delle devastazioni sociali e, soprattutto, cerebrali ai danni di intere schiere di giovani diventati sempre più aggressivi, in molti casi aggregandosi in gruppi di violenti in lotta fra loro nel recinto informatico. Non è casuale che il testo inizi con il tema delicatissimo della “libertà di scelta” del tutto vanificata dal fatto che gli umani sono costretti a scegliere fra un paniere di opzioni preconfezionate offerte da un sistema proteiforme che si alimenta e si adatta velocemente alle diverse tipologie di dati personali saccheggiati in modo subdolo e continuativo in Rete.

Di recente assistiamo alla irrogazione di pesanti punizioni ad un crescente numero di aziende informatiche. Le penalizzazioni di grave peso monetario, tuttavia, non mutano i loro comportamenti. La manipolazione e il condizionamento delle menti è perpetrata senza freni dai social ai danni degli utenti, soprattutto giovani. Si stanno producendo danni sociali di dimensioni non previste dalle aziende informatiche che li hanno provocati. Dietro ogni strategia ci sono i contributi occulti di schiere di sociologi, economisti, informatici, psicologi comportamentali. Uno squadrone di prezzolatissimi esperti aventi il preciso scopo di incidere e di deformare le interazioni sociali umane per ricondurle all’interno di un universo irreale, virtuale dai contorni distopici e devastanti. Jaron Lanier esorta a cancellare subito i propri profili (account) social. Questa grave affermazione lascia chiaramente intendere che una riforma graduale e democratica dal basso è impossibile con la morfologia di rete attualmente in funzione. Le dimensioni monetarie del totale degli interessi legati al loro sviluppo e diffusione bloccherà qualsiasi modificazione “democratica” sul nascere finché il sistema continuerà a produrre immensi profitti. Nel terzo capitolo, Lanier racconta le manipolazioni effettuate sul carattere di masse di individui che conducono gli stessi a “diventare stronzi”.

Segue una acuta disamina dei processi operativi che hanno eliminato la verità, soprattutto nei giornali, nelle reti televisive e nella rete. Dal quinto al decimo capitolo l’autore descrive le tecniche manipolatorie elaborate dalla schiera di esperti per rendere irrilevante qualsiasi opinione, bloccare il dissenso con censura o con l’oscuramento del profilo “ribelle”, scoraggiare i rapporti genuini e diretti fra persone fisiche, diffondere rabbia e frustrazione che sfocia nel più feroce rancore per manifesta infelicità. Si allarga la precarietà economica che rende ricattabili gli individui colpiti. Viene demolita la politica pratica come confronto costruttivo scadendo in una infinita e brutale contesa collettiva e individuale, senza dignità. Con queste premesse negative ma realistiche, l’autore ci fa capire a chiare lettere che i canali social odiano i propri utenti, ne sono i nemici giurati. Questo volumetto dirompente ha lo scopo di far aprire gli occhi di tutti quelli che lo leggeranno offrendo più di un motivo per spezzare le catene ipnotiche dei social. Tagliare concretamente i ponti con i social è un altro discorso. Dipende da ciascuno di noi tentare di liberarsi.

(*) Dieci ragioni per cancellare subito i tuoi account social di Jaron Lanier, traduzione di Francesca Mastruzzo, Il Saggiatore 2018, 211 pagine, 10 euro


di Manlio Lo Presti