Addio a Robert Benton, artefice del capolavoro “Kramer contro Kramer”

mercoledì 14 maggio 2025


Robert Benton non c’è più. Il regista e sceneggiatore vincitore di tre Oscar è scomparso a 92 anni, domenica 11 maggio, nella sua casa di Manhattan. La notizia della morte del cineasta è stata confermata oggi al New York Times da Marisa Forzano, la sua storica assistente e manager. Benton, tra i grandi autori del cinema statunitense, ha al suo attivo l’esplosivo copione di Gangster Story (Bonnie and Clyde), scritto da neofita a Hollywood con David Newman, giornalista di Esquire. Le avventure dei banditi dell’epoca della Depressione Bonnie Parker e Clyde Barrow, con la regia di Arthur Penn e la recitazione di Faye Dunaway e Warren Beatty, nel 1967 diventano un film di culto subito dopo il debutto nelle sale interpretando, nonostante l’ambientazione negli anni Trenta, i momenti turbolenti che in quel periodo stanno vivendo gli Stati Uniti. Il film conquista i critici internazionali con i chiari omaggi alla Nouvelle Vague francese. Non a caso, Benton e Newman pensano inizialmente a un maestro del cinema come François Truffaut come regista ideale del lungometraggio.

Pauline Kael sul New Yorker definisce Gangster Story il più importante degli anni Sessanta. Da sceneggiatore Benton firma anche i copioni di Uomini e cobra (There Was a Crooked Man...) di Joseph Mankiewicz del 1970, Ma papà ti manda sola? (What’s Up, Doc?) di Peter Bogdanovich, del 1972, Oh! Calcutta! (1972) di Jacques Levy e Superman (1978) di Richard Donner. Negli anni successivi Benton si afferma anche come regista. Esordisce nel 1972, con Cattive compagnie (Bad Company), un western crepuscolare ambientato durante la Guerra di secessione. Segue, nel 1977, L’occhio privato (The Late Show), noir malinconico omaggio ai polizieschi anni Quaranta prodotto da Robert Altman e interpretato da Art Carney. Il successo mondiale arriva due anni dopo, con il suo capolavoro: Kramer contro Kramer (Kramer vs. Kramer). Un intenso dramma familiare sull’affidamento di un figlio in seguito a un divorzio. La pellicola, campione di incassi ai botteghini, nel 1980 viene premiata con 5 Oscar: Miglior film a Stanley R. Jaffe; Miglior regia e Miglior sceneggiatura non originale a Robert Benton; Miglior attore protagonista a Dustin Hoffman; Miglior attrice non protagonista a Meryl Streep. Cinque anni dopo Benton dirige Le stagioni del cuore (Places in the Heart), struggente ritratto rurale ambientato nel Texas degli anni Trenta per cui vince l’Academy Award per la Miglior sceneggiatura originale e l’Orso d’argento al Festival di Berlino. Tra gli altri film di una lunga carriera bisogna menzionare anche Una lama nel buio (Still of the Night) del 1982, la commedia Nadine (1987), il gangster movie Billy Bathgate – A scuola di gangster (1991), il racconto intimista La vita a modo mio (Nobody’s Fool) del 1994, con Paul Newman, il noir crepuscolare Twilight (1998), di nuovo con Paul Newman e Gene Hackman, il politico La macchia umana (The Human Stain) del 2003, con Anthony Hopkins, Nicole Kidman ed Ed Harris e, infine, Feast of Love (2007), una meditazione sull’amore interpretata da Morgan Freeman, Greg Kinnear e Radha Mitchell.


di Eugenio De Bartolis