martedì 6 maggio 2025
Chi ancora si emoziona davanti ad una lettera scritta a mano, non potrà perdere lo spettacolo riproposto in tre appuntamenti in programma al Teatro Petrolini venerdì 9 e sabato 10 maggio, date in cui andrà in scena Lettere nel tempo, una rappresentazione creativa di assoluta unicità scritta da Giampietro Labanca e diretta da Germana Piantone.
In un’atmosfera lontana, lenta, che sa arrivare al cuore di ognuno, cinque personaggi si ritrovano in un vecchio Ufficio Postale ormai dismesso, tra sacchi di lettere lasciate lì e mai spedite, rimaste ammucchiate in attesa che qualcuno le aprisse.
Così ogni personaggio viene attraversato da una voce lontana che lo riscuote e un po’ alla volta quelle lettere diventano specchi di sé stesso, come se quei pensieri, impressi su carta ormai ingiallita, si intrecciassero e si annodassero come un’acconciatura fino ad entrare nelle vite di chi ha vergato quelle pagine.
Leggerle dunque esige rispetto: sono lettere di chi scivola sul mondo con innata leggerezza o di chi è stato rigoroso e intransigente con sé stesso, o ancora lettere di chi è rimasta un’eterna sognatrice, pur nobile d’animo e di personalità o di chi si esprime con un vocabolario di pura voluttà. Sta di fatto che dalle labbra dei cinque personaggi quelle parole germogliano di pianti e rimpianti, speranze e illusioni mai sopite, si fanno rarefatte e a mano a mano che vengono lette diventano più realistiche e dettagliate, aprendo la via alla reminiscenza, a quella luminosa speranza che ci portiamo dentro forgiandola con la nostra immaginazione.
Nelle lettere emerge lo stato d’animo di chi le ha scritte e che, attraverso un velo che attenua i sentimenti, li pone in una perpetua zona di lontananza, priva di rimpianti e di urti emotivi.
Uno spettacolo, dunque, che ci toccherà nel profondo come una graziosa veduta campestre che sorride al nostro cuore e lo riempie di dolcezza.
Come la figura del Tempo che ha la vaghezza e la grazia di una ballerina che, algida e maliarda, ci indicherà proprio il suo inesorabile scorrere, fatto di attese, di sospiri, di balli e vecchie canzoni, di giradischi e frasi mai pronunciate.
Fra un plié, un’arabesque ed una piroetta è vietato commentare: si può solo interpretare con la voce del cuore. Buona visione.
di Barbara Manna