“ButNot 4 Trane”, un album che omaggia i grandi del jazz

mercoledì 23 aprile 2025


ButNot 4 Trane è disponibile da lunedì sulle piattaforme digitali e in copia fisica. L’album è un dichiarato omaggio ai musicisti che hanno reso immortale la storia del jazz. Dato alle stampe dall’etichetta Wow Records, il nuovo disco è opera di un brillante quartetto formato da Aldo Milani (sax soprano e sax tenore), Raffaele Pallozzi (pianoforte), Franco Fabbrini (basso) e Dario Rossi (batteria). I quattro hanno dato vita a un progetto discografico fortemente ispirato a quattro figure leggendarie del jazz: Wayne Shorter, Herbie Hancock, Thelonious Monk e Steve Swallow. L’album consta di composizioni originali del quartetto, improntato su una concezione moderna del jazz, senza mai perdere il senso dello swing. Milani, Pallozzi, Fabbrini e Rossi raccontano la genesi e descrivono il mood dell’album: “ButNot 4 Trane – sottolineano – si configura come un gioco linguistico e concettuale, in cui convergono le molteplici identità musicali del nostro quartetto. Il titolo si articola su più livelli: da un lato l’allusione a But Not (For Me), celebre standard di George Gershwin e simbolo di una tradizione jazzistica consolidata. Dall’altro, il numero 4, la sintesi numerica della formazione cameristica del quartetto. Infine la citazione di Trane, pseudonimo di John Coltrane, figura cardine e inesauribile fonte d’ispirazione per l’approccio improvvisativo e la poetica sonora che permeano il nostro lavoro. Al tempo stesso, nome del progetto e titolo dell’album, ButNot 4 Trane, diventa luogo simbolico d’incontro fra generazioni differenti, poetiche compositive eterogenee e visioni estetiche complementari. Il risultato è un’opera che restituisce all’ascoltatore l’eco di una ricerca, profondamente radicata nella tradizione, ma orientata verso una costante tensione innovativa”.

Il quartetto è nato da un rapporto di profonda amicizia e stima. Aldo Milani, Raffaele Pallozzi, Franco Fabbrini e Dario Rossi formano un gruppo che si è già ritagliato uno spazio importante nel panorama jazzistico nazionale e internazionale, come ad esempio al Grey Cat Jazz Festival (2024). I quattro musicisti hanno maturato esperienze decisamente significative. Aldo Milani ha condiviso il palco con Kenny Wheeler, Ares Tavolazzi, Ramberto Ciammarughi, Stefano Cocco Cantini, Antonello Salis. Raffaele Pallozzi ha stretto svariate collaborazioni degne di nota con Simona Molinari, Roberto Gatto, Nico Gori, Massimo Moriconi, Enrico Rava, Marco Tamburini, Max Ionata, Greg Abate, Joy Garrison, Ellade Bandini, Fabrizio Bosso, Nicola Angelucci, Ettore Fioravanti, Luca Bulgarelli, Fabrizio Sferra, Kelly Joyce, Ornella Vanoni, Massimo Manzi, Peppino Principe, Karl Potter. Franco Fabbrini si è esibito al fianco di numerosi musicisti di rango nazionale e internazionale come Glenn Ferris, Michael Blake, Klaus Lessmann, Enrico Rava, Gianni Basso, Marco Tamburini, Barbara Casini, Renato Chicco, Maurizio Giammarco, Alessandro Giachero. Dario Rossi, seppur giovane, oltre a essere docente di batteria, ha già condiviso la scena e lo studio di registrazione con molti jazzisti di blasone nazionale.


di Lia Faldini